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Al fondo della Spluga con la VESPA

14-15-16 Luglio

Tarda mattinata di venerdi’ 14 luglio: quattro Speleo made in GGB con cinque bei sacchi abbondantemete riempiti entrano in Spluga della Preta. Si tratta del Pota, di Mauri, Peppa e Vicky.
Non contenti del peso al seguito, per strada raccattano altro materiale, aggiungendo cosi’ un altro bel sacco ai già pesanti fardelli… risate a crepapelle per i lunghi e stretti meandri…
Finalmente, giunti al Canyon Verde, attrezzano un lussuso campo base (una tendina a 3 posti con 4 dormiben…) un po’ di riposo, poi ripartenza verso il Fondo Nuovo.
Dopo il traverso sopra Sala Nera riarmano il pozzo Vittorio Veneto setacciandone il fangosissimo fondo, ma nulla… l’unica prosecuzione e’ proprio quella che porta verso il pozzo Verona, che viene, quindi, riarmato.
Il Verona termina in fessura ma, al di la’ del restringimento intransitabile, il pozzo continua ad approfondirsi… inoltre, seppur debole, vi e’ circolazione d’aria che, contrariamente alla logica ipogea, sembra salire verso l’ingresso alto.
In testa al pozzo il Pota si infila in un cunicolo inesplorato che punta verso la Sala della Pagoda nel ramo del Vecchio Trippa. Arriva a percorrere una quarantina di metri prima che anche questo chiuda.
Tornati in tenda a dormire ( e’ mezzogiorno del sabato), alle 16 vengono svegliati dall’arrivo della seconda squadra entrata sabato mattina: Don e Vince del GGB, Lillo ed Helen del GSM e, special guest, il primo esploratore del Fondo Nuovo: Franco Florio in persona!

Forti dei rinforzi, si possono addirittura formare tre squadre esplorative:
Squadra Uno: Mauri, Lillo e Franco nei cunicoli d’argilla.
Squadra Due: Pota , Helen e Vince nel ramo del compenso.
Squadra Tre: Peppa Don e Vicky nel Meandro della Lama.

La Spluga, purtroppo, si rivela abbastanza avara:
La squadra Cunicoli di Argilla riesce a proseguire per una decina di metri oltre l’ultima traccia, prima che il passaggio divenga inesorabilmente intransitabile.
Nel Ramo del Compenso viene disostruita una strettoia ma, dopo circa 20 metri, la progressione termina in una saletta con stretta fessura.
La rivisitazione del Meandro della Lama e’ stata abbandonata causa marceria al primo frazionamento (placchetta gonfia e rigonfia con corda a monte marcescente, scalzata per più di un metro). Grande paura di Vicky quando ha realizzato di essere appesa su… niente.
Un ultimo riposo, un sorso di the caldo, e poi il primo gruppetto riparte direzione uscita alle 23; gli altri si muoveranno non prima delle 3 di domenica mattina.
Ora sacchi vuoti? Certo che no! Lo spirito ecologista del Presidente (OCA revival…) ci impone una generosa imbottitura con pezzi di corda e di cavo telefonico recuperati tra il Canyon Verde ed il Fondo Nuovo.

In conclusione: nella parte piu’ profonda della Spluga, oltre all’eventuale riarrampicata per riarmare l’accesso al Meandro della Lama, la zona piu’ promettente sembra essere proprio la piu’ remota: il fondo del pozzo Verona attende squadre determinate a forzarlo, disostruendo.
La speranza e’ che nell’ambito del progetto VESPA vi siano forze in grado, con costanza e determinazione, di organizzare piu’ punte fin laggiu’… la Spluga potrebbe riservare ancora sorprese.

Vicky & Don

si preparano i sacchi

materiali d'armo

la squadra del venerdi'

l'imbocco del 131

il lussuoso campo base al Canyon Verde

tenda da tre abitata in quattro

tutti e nove riuniti

Franco e Pota: due generazioni sul fondo della Spluga

relax

master chef

inventario dei materiali

il nuovo...

... ed il vecchio

alla base del 131: dopo 48 ore si ritorna a vedere la luce del sole

le spettacolari pareti del 131

in risalita

sul 131 armo triplo!

quasi fuori!

l'ultimo frazionamento


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