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All’ Abisso Led Zeppelin

Qualche settimana fa ero stata invitata dal mio amico Cavia (Marco Sticotti CGEB) ad un weekend di scavo presso una grotticella posta a circa 300m di dislivello, sopra il piazzale di Sella Nevea , in Canin.
Un papabile ingresso basso dell’Abisso Led Zeppelin , sia per la vicinanza ai rami più remoti, sia per l’aria decisamente forte e gelida. Data la calura che opprimeva la pianura, io e Argo (il cane) eravamo partiti ben volentieri.
Dopo quell’uscita, Cavia mi propose di accompagnarlo al Led Zeppelin: doveva finire di cambiare corde in previsione di un’imminente immersione del sub ungherese Peter Adamko nel sifone al campo base a – 780m.
E via che si riparte per il Canin: sabato 8 Luglio sono in viaggio nella trafficatissima e bollente A4; recupero Cavia a San Giorgio e alle 15 siamo pronti per salire sulla funivia. Appena passiamo i tornelli un guasto ci costringe nella “terra di nessuno” per un’ ora; poi, per fortuna, il problema viene risolto e possiamo permetterci una tappa birretta al Gilberti.
Sono ormai le 18 quando risaliamo le piste da sci che portano verso sella Prevala, per poi puntare verso sella Golovec e, da lì, seguire una traccia che si tiene in quota, passando sopra la bellissima zona di assorbimento detta Palacelar. Discendiamo per circa 100m, ed eccoci all’ingresso.
Alle 21:30 ci inabissiamo. La progressione è alquanto impegnativa: molti pozzi presentano alla base un meandro in salita che ci fa perdere parte del dislivello fatto; a – 300 e a -600 ci sono tratti a saliscendi che per mezz’ora ci fanno rimanere a quella quota; I meandri non sono cosi’stretti, ma spesso ti trovi in opposizione tra le due pareti, talvolta lisce, sospesi a chissà quanti metri dalla base…
In profondità si progredisce più spediti e a circa – 750 arriviamo in una bella e comoda galleria che porta al grande cavernone detto “Black Hole”( 120x50x70).
Lascia perplessi sapere che,durante le piene, l’acqua lo allaga per più della metà! Per questo motivo il campo è allestito su di un promontorio bene in alto. Sono le 8 del mattino quando arriviamo, e subito iniziamo ad allestire la zona notte, la zona cucina ecc.. e poi dentro al sacco a pelo: la temperatura è di 2,2°C!
Ci fermiamo al campo per un giorno e mezzo a mangiare, dormire e sparare cazzate, e alle 00:17 del martedì iniziamo a risalire; poco prima delle 11 siamo fuori con tranquillita’, ma non è ancora finita!
Un temporale è in agguato, e dobbiamo affrettarci per cercare di tornare al rifugio. Poco prima di raggiungere sella Golovec, però, inizia a piovere, poi inizia a grandinare, poi piove e grandina… << E’ tutto qui quello che sai fare???>> urla Cavia al cielo… la risposta e’ NO!
Pioggia e grandine continuano ad aumentare e, nell’ultimo tratto prima di salire al Gilberti, dobbiamo guadare torrenti che pian piano si formavano davanti a noi. Finalmente , dopo un ora sotto il temporale siamo al riparo, ma tutto quanto e’ bagnato fradicio: ne io ne Cavia ricordiamo di aver mai preso così tanta acqua! Il maltempo ci costringe a restare in rifugio fino all’indomani; è bellissimo, dopo le fatiche, passare la notte in un letto comodo e al caldo, in un rifugio meraviglioso in un altrettanto fantastico posto…
Ringrazio “fess” il mio amico Cavia per la stupenda esperienza.

Vicky

Pozzi nella parte alta

Continui saliscendi

P 96

Gallerie prima del campo base

La tenda al campo base

Black Hole

Contenti prima della tempesta


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