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Chi rientra, e chi prosegue….

Tacloban, 6 Aprile 2023

Stamattina alle sette, mentre salutavo abbracciando i miei compagni d’avventura Matteo, Teresa e Matjaz al Romeo Farm Camp, devo dire la verità, mi è venuto il magone, e ho visto la stessa cosa nei loro occhi. Purtroppo per me il tempo è finito e devo rientrare. Rientro non facile perché resteranno solo in tre: anche Guido, che fa fatica a riprendersi, dedice di tornare a Mabini.
Il morale non è alle stelle; ieri sera Matjaz aveva quaranta di febbre: chissa che cosa ci siamo beccati visto che alla fine siamo stati tutti male…
Comunque, nonostante le nostre difficolta’, i risultati continuano ad essere importanti!
Martedi 4, io, Teresa e Matjaz con la nostra guida tentiamo la giunzione entrando dall’ingresso alto di Teipoporo. Dopo due ore e mezza di avvicinamento non senza difficoltà, arriviamo su un fiumiciattolo che presto viene inghiottito da una megafessura sotto ad un portale: tronchi di ogni dimensione incastrati ovunque!
Decidiamo di proseguire già rilevando: se la cascata che abbiamo visto da sotto l’altro giorno non risulta difficile, potremo fare la traversata, uscendo dal basso.
Dimensioni subito esagerate! Forse siamo un po’ assuefatti e non ci rendiamo veramente conto di che ambienti stiamo percorrendo: si avanza a suon di tratte da 27, 35, 42, 18, 46 metri! Sarà dura tornare nelle nostre care grotte vicentine e bresciane!!
Non lontano sentiamo rumore di cascata: eccola ci siamo.
Arriviamo sopra e, sorpresa, non è la stessa cascata vista da sotto!
Tento di scenderla ma il getto d’acqua è forte e solo con armi naturali (non abbiamo con noi la sacchetta d’armo) la progressione non è sicura. Si ritornera’ dopodomani; mentre vi sto scrivendo i tre amigos dovrebbero essere in esplorazione…
Comunque, dopo anni di grotte qua in Filippine, è la prima volta che mi capita di vedere queste morfologie e questi poderosi salti d’acqua, superabili solo su corda.

Mercoledì 5, solo io e Matteo oggi, gi altri tutti a marcar visita.
La nostra guida, con il suo inseparabile fucile ad aria comopressa ed il fedele cagnolino, ci fa capire che, con quaranta minuti di cammino, ci portera’ all’ingresso di una dakò cave (grande grotta) dove esce un fiume: mah, mi sa un po’ da fregatura, vedremo….
Quarantacinque minuti e siamo veramente davanti ad un dislivello di roccia dove da un’apertura a sinistra esce il Bugasan River! Siamo alla sorgente più alta in carta.
Entriamo da un portale fossile a destra e attraversiamo un salone dove migliaia di pippistrelli si spaventano al nostro passaggio, alzandosi in volo: sembra stia arrivando una piena, tanto è il fragore ed il vento che causano!
Riguadagnamo l’attivo, la nostra guida si ferma, noi ci mettiamo la muta e risaliamo controcorrente un nero fiume largo fino a 30 metri che, nel suo punto più basso, incute un po’ di timore, visto che il soffitto della galleria scende fino quasi a sifonare. Subito la volta si rialza e, dopo circa trecento metri, arriviamo alla sponda di un lago sotto ad un sotano gigantesco: sarà alto più di cento metri con dimensioni ottanta per sessanta. A detta di Matteo, qua a Samar non si e’ mai visto una cosa del genere.
Risaliamo la china detritica per una trentina di metri e scendiamo in una sala che va via via restringendosi. Ad un certo punto nello stretto, una freccia nel fango: troppo speleo-occidentale per essere stata disegnata da un local…
Due giorni prima, nella Iyo Cave, Guido era andato avanti in un rametto stretto, e io lo avevo successivamente seguito, notando le frecce che aveva fatto nei passaggi dallo stretto al largo. Non sara’ la stessa grotta?? Ma no, mi sembra impossibile, quando l’ho raggiunto stava ritornando e mi aveva detto di aver trovato un ingresso, ma niente di particolare…
E invece si, la grotta e’ la stessa, e quel “niente di particolare” ha portato a quello che probabilmente e’il sotano più grande mai visto in Filippine! Stasera, al campo, Guido non potra’ sottrarsi ai nostri sfotto’…..
Continuamo a risalire lo sprofondamento e riusciamo ad uscire in superficie per prendere il punto con il GPS.
Bottino della giornata: 1200 metri di rilievo, e grande euforia per aver giuntato Bugasan Cave con Iyo cave!

Ciao a tutti, a presto, in Italia!

Stefano Lillo Panizzon

Mentre sto’ pubblicando questa news squilla il telefono: e’ il satellitare di Matteo che, esultante, mi racconta come la discesa della cascata lasciata in sospeso martedi’ ha portato ad una nuova giunzione!
In realta’ le cascate discese sono state ben 4 (la piu’ alta di 45 metri), alternate da rapide scavate nel basalto e giganteschi saloni! Posti splendidi, ambienti papuasici piuttosto che filippini!
La progressione non e’ stata semplice, tra calate in doppia e spit piantati nel basalto, ma entusiasmante. La frase piu’ ricorrente e’ “mai vista una cosa simile in Filippine”: le acque sotterranee, pur con alte portate, scorrono normalmente in modo placido; questa, al contrario, e’ stata una traversata con oltre 100 metri di dislivello… un vero percorso canyoning.

Il collegamento di tutte queste grotte sta’ portando all’identificazione di un imponente reticolo, con un unico enorme collettore che costituisce il percorso sotterraneo da cui sorge il Bugasan River.
Ad oggi il bottino speleometrico e’ di 16.2 Km di esplorato, con 13.2 Km di rilievo; domani faranno quella che sara’ probabilmente l’ultima uscita in zona, poi, sabato, smonteranno il Romeo Farm Camp. Con questo Matteo ci saluta, non prima di ricordare uno dei nostri slogan preferiti: “…ufficio giunzioni sempre aperto!”

Don

Ayo Cave

forme

La nostra guida cacciatore

Teipoporo

volumi giganteschi

sopra la cascata

Caving or canyoning?

forse canyoning....

brainstorming

Il nostro carabao “driver”

Romeo Farm Camp


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