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Corchia: Eolo – fondo – Serpente

7-8 Dicembre

Innanzitutto un grazie speciale a tutti gli amici speleo e non che hanno partecipato a questo viaggio meraviglioso, perché è anche merito loro se è stata un’esperienza così completa e unica, come solo una grotta così maestosa può essere.
E’ domenica mattina e, nonostante sia un’ora che sono sveglia a radunare il materiale preparato il giorno prima, non sono ancora pronta: no, non sono agitata e in trepidante attesa di vistare gli spazi immensi del grande Corchia…. E riesco comunque a lasciare tikka e pedalino a casa, porc!
Io, Mauri e Matteo arriviamo al casello di Brescia Centro, dove troviamo Francesco e Mauro, due simpaticissimi colleghi di Matteo, e i nostri del GGB: Benji, Don, Silvio, Skizzo e Fallo.
In tanti son già ad aspettarci dalla zia a Levigliani.
Quando arriviamo troviamo i ragazzi addormentati nei loro sacchi a pelo sdraiati sotto la tettoia della locanda Vallechiara, ai piedi del monte Corchia.
Ad uno ad uno si svegliano e tutti entriamo nel baretto gestito dalla Piera, zia di tutti gli speleo d’Italia, incontrando gli amici da Genova, Silvia, Francesco, Alessandra e Nanni, gli speleo fiorentini con i loro allievi e quelli triestini. Sono talmente tante le mani che stringo che presto incomincio a dimenticare i nomi…scusatemi!
Ed ecco che entrano anche Vicky, Dario, La Peppa e Massimo, giunti lì la sera precedente per armare il pozzo Empoli e portare qualche corda al Gronda, così da essere più leggeri nella traversata. E naturalmente non potevano mancare Denis e Annie, amici alpinisti francesi con cui di recente abbiamo fatto due splendide traversate in Alta Savoia.
In totale siamo ben 31, italiani e non, davvero un bello squadrone!
Scopriamo inoltre che ci sono già una quarantina di speleo provenienti da non si sa bene dove, che sono già entrati per la traversata.
Ci prepariamo, dividiamo il materiale e ci avviciniamo all’ingresso. Dopo un breve avvicinamento, che ci fa sudare tutti una cifra, risaliamo un ravaneto e troviamo il nuovo ingresso (lo storico in realtà!) di Eolo, dove tira un’aria tremenda! Pipì e poi via, diamo inizio a questa mitica avventura!
Sono le 11.25. Oltre il piccolo ingresso la grotta è subito grande; dopo un piccolo saltino incontriamo un bellissimo canyon, dapprima con una volta ampia e geometricamente stupenda, che poi si stringe creando una esse, sulla quale procediamo in spaccata per un bel pezzo.
La progressione è abbastanza rapida nonostante l’elevato numero di partecipanti, e presto arriviamo al Pozzacchione, dove troviamo un sacco di speleo bloccati da non sappiamo bene cosa.
un Pota insolitamente diplomatico chiede di poter armare sugli ancoraggi presenti sul lato sinistro del pozzo, in modo da poter sciogliere la situazione e procedere tutti. Un pozzo fantastico, enorme davvero, non so se ho mai visto un pozzo così immenso prima! Alla sua base ci troviamo in un salone chiamato Maranesi, altrettanto enorme e con un pozzo assurdo che si apre a sinistra del quale non si intravede neanche il fondo, ma solo le pareti stratificate e lisce. Il bello è che se alzi lo sguardo c’è un camino (riduttivo chiamarlo così) che va verso chissà dove… Sono entusiasta, senza parole davvero…
Decidiamo di aspettare gli altri sotto al Portello, così proseguiamo e passiamo gli Scivoli molto particolari e molto concrezionati, dove becchiamo due speleo ignoti (probabili allievi, di non si sa chi…), impegnati a scendere. Per fortuna il Pota si prodiga in consigli (suo stile: sberle con guanto di velluto) così nel giro di un quarto d’ora riusciamo a muoverci anche noi in direzione del Pozzo delle Lame.
Alla base il Don mi mostra un altro pozzo bellissimo che credo si congiunga poi al Portello… Sono felice, sto bene, ho caldo e mi sto divertendo un sacco! Arriviamo al Portello, dove il Don mi informa di una tradizione: bisogna urlare Portelloooo fin quando non si è arrivati in fondo al pozzo! Anche se Mauri mi dice che ormai non lo fa più nessuno, guai a rompere una tradizione! Quindi, dato che è armato doppio, io e il Don scendiamo insieme e urliamo fino alla base del pozzo!
Qui ci fermiamo e ci prepariamo a una lunga attesa: dobbiamo aspettare tutti in modo da capire chi arriva al fondo e chi esce subito dal Serpente.
Oggi ho portato la carne salata che prepara mio fratello, davvero ottima, apprezzata da tutti!
Ne approfitto per un pisolino col Fallo come cuscino, emozionata all’idea che la “vera” grotta deve ancora cominciare!
Pariamo quindi per il Gronda, pozzo di partenza del Ramo del Fondo, passando prima per le passerelle che attraversano la Galleria delle Stalattiti, dove non riesco neanche a fiatare tra stupore e meraviglia.
Ebbene siamo in 17 che vogliono scendere al fondo, ma i patti son chiari, non tutti ci arriveranno, metà al massimo: seconda scrematura al Lago Vidal.
Ebbene, qui c’è proprio da divertirsi! Dopo una serie di pozzetti arriviamo sul fantastico Pozzo a Elle, un fuso liscio liscio alla cui base si inizia a sentire il fragore del fiume, segno della vitalità e potenza di questa montagna. Appena scende Vicky, Matteo le chiede di portar fuori gli altri rimasti indietro, così rimaniamo in nove.
Ci immettiamo in uno stretto meandro che ci porta fino al sifone Vidal, dal quale sgorga l’omonimo fiume. Dopo aver attraversato l’immenso vuoto dei Saloni Fossili, proseguiamo riguadagnando l’attivo in questa specie di lunga fragorosa forra sotterranea, dove ci aspettano tutta una serie di cascate, rapide e laghi dalle forme davvero spettacolari.
Saltino dopo saltino eccoci in una saletta dove l’acqua scompare in una fessura. Troviamo le mille scritte degli speleo storici e non giunti al fondo del mitico Corchia, per tanto tempo record italiano di profondità con i suoi -1200 metri. Tra i nomi sul muro, troviamo anche quello del Pota, arrivato da solo sul fondo nel 1997, entrato ed uscito di corsa dall’ingresso più alto, Fighiera.
Sono le 19,50. Dieci minuti e siamo pronti a ripartire.
Il ritorno è piacevole, tranquillo, molto easy, intervallato da foto e attese sotto i pozzi che, tra l’altro, sono talmente belli che alcuni riesco a risalirli in libera senza difficoltà, tanto sto bene e mi sento a mio agio.
All’una circa siamo sopra al Gronda e ci avviamo verso l’uscita del Serpente, oltre il pozzo Empoli. Proseguendo ci infiliamo in un meandrino stretto dove tira sempre più aria e, in quello che mi pare un attimo, attraverso un vento fortissimo mai sentito prima e mi affaccio su una vista spettacolare: una valle bellissima, nel buio delle 2,30 del mattino illuminato da una luna piena e luminosissima; la Versilia con le sue luci all’orizzonte, un cielo pieno di stelle, come il mio cuore che esplode di gioia e soddisfazione e gratitudine.
Ogni volta è un’emozione unica, da cui ormai sono fortemente dipendente.
Un arrivederci è dovuto a Sua Maestà il Corchia!

Chiara Buti

avvicinamento all'ingresso di Eolo seguendo la marmifera

alcuni dei 31 partecipanti all'ingresso di Eolo!

Francesco, prima volta in grotta e duro fino al fondo ma premio Rom per l'abbigliamento!

lo spettacolo dalle passerelle lungo la Galleria delle Stalattiti

verso il pozzo della Gronda, bivio per il Ramo del Fondo

la Gran Cascata verso il Fondo

ancora la Gran Cascata

il lago Marika

ancora una cascata di circa 15m lungo il Ramo del Fondo

rapide lungo il Ramo del Fondo

una delle ultime cascate del Ramo del Fondo

nella saletta del fondo del Corchia

le scritte storiche al fondo


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