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Deliri pre-partenza per il campo avanzato

Campo base presso Barangay Hall di Mabini, ore locali 19

Dopo i festeggiamenti di ieri per i primi 10 km di esplorazione, per altro ottenuti in dieci giorni, oggi è una giornata più che frenetica: siamo tutti presi dal preparare tutto ciò che serve per dieci giorni in piena autonomia in foresta: letteralmente un casino!

A parte la rilevata mattutina odierna da 300 mt nel cenote di Sunko per me e Lillo, in questi ultimi due giorni abbiamo esplorato varie grotte superando appunto i 10500 mt di esplorato e 8700 di topografia: giovedì 30 nei pressi dell’acquedotto una grotticella modesta si è rivelata essere un gioiellino di 660 metri con segmenti interessanti (a partire dalla sua uscita a 50 metri dal fiume) e la Bugasan River Dako Cave, un troncone fossile di soli 150 mt ma maestoso, data la dimensione di 25×20 mt, visto da Matjaz e Pota.

Ieri, invece, abbiamo fatto un giro massacrante ed infinito di 13 km che ha mietuto un paio di vittime: Lillo che non si era ancora ripreso dalla febbre e Lolo Guido caduto in ipoglicemia dopo mezz’ora: oggi Gangialf ha pure avuto il coraggio, dopo aver dormito per 12 ore consecutive, di esordire che con questo trail ha ridotto in modo evidente la sua bogia alcolica! Vedremo se con il giro di domani la sua silouette contenuta in un paio di improponibili jeans elasticizzati, sarà ulteriormente migliorata!
Con questo giro abbiamo sfiorato il fiume Sohoton per poi salire verso il Manaba River fino ad incontrare una grande falesia alla base della quale si nascondeva l’ingresso della colossale Manaba Cave. Data per i locali come gigantesca e, soprattutto, usata come passaggio da una valle all’altra per andare a pescare. Peccato che dopo 400 mt, questa gigantesca grotta dai passaggi e dalle concrezioni monumentali finiva. Peccato soprattutto perché ci abbiamo impiegato 3 ore per raggiungerla con un caldo terribilmente asfissiante. Dalla sua uscita abbiamo raggiunto il nostro amatissimo Bugasan River e, non senza difficoltà, l’abbiamo percorso per un bel tratto. Attraversando uno dei tanti trafori a cui ci ha abituato, abbiamo trovato a metà una sorprendente grotta con sezioni mozzafiato (che poi, ditemi una grotta tropicale che non ti faccia venire la pelle d’oca per la sua morfologia!). Ma la sorpresa è stata doppia! Una volta usciti da questa grotta, appena dopo il traforo, ci siamo imbattuti nella sorgente! Da lì, si è aperto un mondo: il Pota che non aveva voglia di bagnarsi, vedendo me con la voglia di fare una nuotata, mi sprona: “Vai a dare un’occhiata ma attenzione a non prendere rischi, fermati se sei stanca!”. Beh, ragazzi, ma quanto è bello nuotare in un fiume sotterraneo con sezioni larghe 25 metri e un altezza fuori dall’acqua di 3 metri? C’era solo da andare, andare, magari con un canotto era anche meglio! Per ora 200 mt di nuotata solitaria con la sensazione che sia lunghissima: questo è sicuramente uno di quei posti in cui tornare e rilevare!

Infine ci siamo fatti due orette di strada per tornare al villaggio, finalmente un rientro con il crepuscolo, ammirando il carso e i giochi di luce creati dal tramonto. Che paesaggi, che ricordi si stanno creando nella mia memoria!

Domani alle quattro del mattino il carabao (caratteristico bue filippino) partirà con tutto il materiale comune a strascico alla volta della farm posta alle pendici della montagna. Sarà questo il nostro campo base avanzato nella zona comoda per raggiungere alcuni dei target prefissati ancora in Italia. Per le 6 anche noi dovremo essere pronti a partire lasciando Mabini e le sue ormai familiari comodità. Quindi preparatevi perché da domani i contatti saranno pressoché nulli per una decina di giorni circa, fatta eccezione per qualche telefonata satellitare.

Nemmeno il tempo di festeggiare il record della prima parte di spedizione che ci tocca partire! Ma io non aspettavo altro: stare fuori dal mondo, in foresta, in piena autonomia, con una squadra di “fratelli maggiori” e la marea di bei ricordi e storie che andremo a vivere!

Toda joia toda beleza!

Teresa

Rilievi nella “grotticella modesta”

prospettive che non rendono l’idea della bellezza di queste grotte

la bellezza del Bugasan River

fegatini pronti per esser mangiati (non da noi!)

il colossale ingresso di Manaba Cave

la sala più spettacolare e immensa di Manaba Cave

concrezioni più che particolari, decisamente allucinanti!

l’uscita di Manaba Cave

l’ennesimo traforo che ci regala inaspettate gioie

la sorpresa decisamente incredibile a metà del traforo!

il carso filippino

il Brindisi per i 10 km di esplorato! (Lolo Guido era già profondamente addormentato)

la preparazione di tutto il materiale per domani: dal cibo all’attrezzatura

con le guide si pianificano trasporti e strategie

Gangialf il mago, noto anche come Lolo Guido!


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