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E’ giunzione!

Mercoledi’ 23 Marzo – in sede GGB
….me lo sento… questa e’ la volta buona! Questa volta si passa!
Dopo tanto impegno, tante uscite, tanto lavoro fatto dai soci che hanno creduto a questa possibilita’, ormai deve mancare veramente poco alla storica giunzione….
Ragazzi, chi vuole venire con me in Omber, per poi, se ho ragione, uscire dalla 791?….

Sabato, 26 Marzo – Altopiano di Cariadeghe
h.15.00
L’atmosfera e’ frizzante, elettrizzata: non sono l’unico a presagire che la punta e’ quella definitiva.
Entriamo.
Nella 791 Marco Ba’, Giorgio, Mauri, Gabriella, Chiara.
In Omber io (il Don)  e Roberta.

h. 18.00
Siamo in Omber, abbiamo raggiunto la destinazione: i rami della M.
Sento effettivamente gli amici nella 791 lavorare, ma i rumori provengono lontanissimi…. Sconforto… forse non e’ poi vero, forse l’altimetro aveva sbagliato, forse manca ancora chissa’ quanto….urliamo, fischiamo, percuotiamo le pareti con dei sassi… niente, non ci sentono.

h 20.30
Demoralizzato e rassegnato chiedo a Roberta se non e’ il caso di fare armi e bagagli, piegare il telo termico, riporre  i piumini e mestamente riprendere la via dell’uscita. Prima però decido, per l’ultima volta, di ripercorrere la trentina di metri del cunicolo terminale.

Sono a circa metà del cunicolo, in un punto abbastanza largo, con sezione  di circa 1,5 x 1,5 m, quando, in maniera assurdamente distinta, sento parlare… Ma allora sono qui, vicino, vicinissimo! Urlo.
A loro volta mi sentono. Risate, acclamazioni. Don, dove sei? Dove siete voi!
Ci sentiamo, ci capiamo senza alcuno sforzo ma non ci vediamo, anzi, le pareti del mio cunicolo sembrano completamente sigillate: sento provenire le voci dalla parete laterale, ma non vedo il minimo spiraglio!
Gli uomini della 791 realizzano di essere addirittura più in basso rispetto a me, rispetto all’Omber!
Il Ba arrampica un camino di circa 6 metri, e ora non c’e’ più neanche bisogno di alzare la voce: ci parliamo e ci capiamo come se fossimo uno a fianco dell’altro, ed è proprio così, ma siamo separati da un sottile diaframma: e’ l’ultimo sforzo, l’ultima barriera  che separa le due grotte.
Lavoriamo da entrambi i lati: non e’ roccia, e’ solo fango indurito: probabilmente il passaggio esisteva, poi, magari un placido corso d’acqua, chissà quanto tempo fa, ha trasportato e depositato del detrito che lentamente ha del tutto tappato questo passaggio.
In breve si apre un pertugio: il diaframma e’, effettivamente, sottile, solo una ventina di centimetri di spessore. Ci intravediamo. Ora definire i nostri stati d’animo come euforici sarebbe riduttivo.
Dal foro arriva a passare la mano. Ce la stringiamo. E’ giunzione! E’ giunzione! Sono le 21.50 di questo giorno memorabile.

Potrebbe bastare come giornata no? Eppure non è finita qui: nella 791, a pochi metri dalla giunzione, vengono scoperti ben tre pozzi, larghi e profondi (il maggiore una quarantina di metri) e, oltre il fondo solo il buio… quindi nuove esplorazioni ci attendono.

Voglio ringraziare e ricordare, oltre a quelli gia’ citati, tutti gli amici del GGB che tanto hanno lavorato in questi mesi, in questi anni (a partire dagli scopritori della 791 che, a metà degli anni novanta, dal piccolo pertugio avvertirono già aria di Omber) ma che, per una serie di circostanze e impegni personali, non hanno potuto esserci proprio nell’uscita di maggior soddisfazione.
Per quello che mi riguarda, sabato erano presenti anche loro.

Stefano Barbero (Don)

stretta di mano: ora e' giunzione!

allarghiamo il passaggio....

La soddisfazione e' indescrivibile....

Tutti riuniti nella 791!

foto di gruppo


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