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E finito un corso…


Salita al “campo base di Aladino”, la malga Casinei

…molto impegnativo, coinvolgente e fuori di testa: stile GGB.

Nonostante le avversità, tra cui il meteo, l’esercitazione di soccorso concomitante alla Spluga e la defezione di qualche istruttore, posso dire senza alcun timore che anche quest’anno il GGB ha portato a termine un grandioso corso di speleologia di 1° livello.
Dieci gli “zombiesâ€? (così vengono chiamati gli allievi dalle nostre parti) iscritti che lo hanno concluso con entusiasmo e grande soddisfazione.

Come sempre è stata un’esperienza che è andata ben oltre la normale didattica, coinvolgendo per un mese la quasi totalità dei soci del GGB (tra Istruttori. Aiuto istruttori o semplici accompagnatori). Il rapporto che si è creato tra i “docentiâ€? e gli allievi, in grotta e fuori grotta, credo si possa instaurare solo ad un corso di questa tipologia.
Tutto ha contribuito, ancora una volta, a rendere il corso GGB probabilmente unico e, se non il più impegnativo, tra i più impegnativi d’Italia.
Gli scherzi e le goliardie fatte per spezzare e ravvivare le altrimenti “noioseâ€? lezioni teoriche e per sdrammatizzare l’ostilità delle grotte.
L’escursione didattica sul carsismo esasperato dell’Altopiano di Cariadeghe, bruscamente interrotta da un violento acquazzone e finita con una merenda davanti al camino in casa della Sonia.
La faticosa (anche per gli istruttori), tecnicissima lezione in palestra con la ciliegina della discesa di una breve gola percorsa dal torrente Listrea (con tanto di cascata e di divertentissima ancorché adrenalinica teleferica finale).
La prima esperienza in grotta nel faticoso Omber, lungo l’attivo fino a -280 nella Sala Sakem, o nei rami fossili fino alla sommità del Salone dei Laghi (-230). Entrati in grotta siamo stati accolti da un gruppetto di neo-soci GGB che, per guadagnarsi la firma del presidente sulla tessera, ha inscenato un piccolo party hawaiano alla base del terzo pozzo, con tanto di tavolo, ombrellone, festoni, musica, costumi da bagno e manicaretti vari (tutto riportato fuori senza lasciare traccia alcuna naturalmente).
Il grande weekend alla Spluga della Preta con alloggiamento presso l’accogliente malga Preta, dove è stata allestita una logistica grandiosa per alleviare la tensione dell’Abisso dalle grandi verticali. Anche quest’anno tutti gli allievi sono scesi in grotta ed una squadra è tranquillamente arrivata in Sala Cargnel (- 370). Federico (il Setolo) ha fatto l’uomo te, con tanto di fornello e bombola da dieci chili, per otto ore alla base del 131 mentre il suono della chitarra di Valerio accompagnava le lente risalite. In malga, nel frattempo, Katia cucinava pastasciutte e grigliava salamine a nastro per tutti, a tutte le ore. La coincidente esercitazione di soccorso della delegazione veneta non ci ha intralciato più di tanto, in compenso noi abbiamo aiutato i tecnici del soccorso, allievi compresi, a tirare come somari nei numerosi recuperi sul 131, per tutta la fredda e ventosissima notte.
L’apoteosi finale alla magica grotta di Aladino, in Trentino, dove il meteo ci ha voluto davvero bene (c’erano dieci cm di neve fresca che contrastavano con l’azzurro del cielo ed i caldi colori dell’autunno). Nella stessa uscita si è fatto il totale armo e disarmo della grotta. Sette allievi su dieci hanno raggiunto bellamente il fondo (-350, 3 Km di lunghezza) in 12-14 ore di permanenza in grotta (uno di essi ha parzialmente partecipato al disarmo, portandosi fuori un bel saccone di corde). Malga Casinei, a quota 2000, ci ha accolti come sempre con tutti i suoi gelidi spifferi, mentre il focolare provvedeva ad affumicarci, oltre che a riscaldarci mentre sulle braci abbrustolivano salamelle e formaggio.

Ora manca solo la gran cena finale, durante la quale può naturalmente accadere di tutto. Come sempre anche l’anno prossimo ci toccherà cambiare ristorante.

Come Direttore di questo corso e della Scuola di Speleologia “Pierpaolo Molinariâ€? del Gruppo Grotte Brescia, sono fiero di condurre corsi così ma tutto ciò è possibile solo potendo contare sulla disponibilità di “un buon numeroâ€? di Istruttori (ed Aiuto Istruttori) preparati.
Ringrazio TUTTI quanti hanno collaborato con me, in particolare il Mauri, oltre che uno dei migliori IT è stato, come sempre, un impeccabile magazziniere, il Vale che ha partecipato a tutte le uscite, la Katia che oltre ad aver fatto l’istruttore si è sobbarcata la logistica delle varie uscite e il Pota che, oltre alla sua “pesanteâ€?, anche se parziale, presenza mi ha fatto testare il prototipo dei suoi nuovi bloccanti “turboâ€? da risalita: ho scoperto che sulla soglia del mezzo secolo si può essere ancora assai veloce in risalita sui lunghi pozzi.

Gianni Garbelli


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