sede: vicolo Manzone 18, 25122 Brescia | ggb@ggb.it

Sala Nera

Grazie. Grazie a chi ha avuto la pazienza e la voglia di portarci giu’.
Dopo tante insistenze, finalmente a godere di un posto che ha dato vita a molti sogni, aspettative.
Un luogo magico, dove respiri la fatica degli esploratori che negli anni hanno portato avanti questo grande sogno.
La Spluga della Preta non è una grotta, è un mostro. E lo pensi quando dopo il primo fraz ti ritrovi su un tiro unico da 110 metri, sopra un vuoto che si apre, sempre di più, in tutte le direzioni e non vedi il fondo.
Ma lo pensi anche nella malefica fessura da 90 metri, che sembrano 200, tanto è lunga, stretta, infida e bagnata!
Lo pensi sul Torino, sul Bologna! Uno dopo l’altro questi immensi pozzi ti lasciano davvero senza fiato, le pareti che si perdono nell’oscurita’.
Ma, soprattutto, il fatto che la grotta continua e continua: meandro stretto, pozzo, saletta, meandro, pozzone, saletta.
E li vedi, Pasini e Ribaldone, soli, armati di scalette, con la fiamma dell’esploratore che arde nel petto, scendere questi posti senza curarsi di nient’altro, e arrivare lì, alla Sala Nera. Un’emozione così intensa, così sentita, davvero.
Le scritte, GSP e GSF 1963, poi tutte le altre, compresa quella del nostro Pota da solo nel 2001.
Come l’ho sentita questa grotta. Ancora non ci credo.
Posso solo dire grazie, grazie davvero.
Ho la Spluga nel cuore.

Chiara

Il sempre affascinante 131

La storia della speleologia...

Cimeli in testa al Torino

Local

Fossile tecnologico

Sul fondo

Sala Nera: le scritte di Ribaldone, Pasini e dei successivi esploratori

Grazie Spluga


0 Responses to “Sala Nera” | Comments are currently closed.