Nessuno sa cosa si nasconda dietro il perverso meccanismo che muove migliaia di cose all’incasinamento più totale esattamente poco prima della partenza per una spedizione.
Mentre la fatidica data – tanto invidiata da amici e detrattori – si avvicina, di colpo ci si trova frullati in un trionfo di scadenze astrali che si mescolano agli imprevisti più disparati. Dalla revisione auto al veterinario per il gatto avvelenato, per intenderci…
Corse, telefonate, sclerate. E tutto quello che normalmente è distribuito su due anni di routine per sfiga trova sfogo nella vigilia, il giorno maledetto di ogni partenza!
Pensare che preparare lo stretto necessario per la spedizione sarebbe questione di mezza giornata, lasciandoti il tempo di coccolare bimbi e fanciulle in completo relax…
Utopia che si ripresenta ogni anno, oggi calpestata da 5 preziosissime ore perse per inizializzare un modem satellitare sotto l’ombrello… Non credevo davvero che anche mio fratello fosse ateo.
Consegnandomi alcuni farmaci mancanti poi la bella vicina di casa Paola, infermiera, ha pensato bene farmi fare un corso di pronto soccorso prestandosi come cavia nelle prova pulp di infilare un ago da flebo limitando il più possibile gli spruzzi di sangue sul tavolo della cucina…
Ma cosa centra tutto questo con le grotte e la foresta, mi chiedo.
Adesso sono le tre e mezza, e per me è la seconda notte saltata. Tra mezz’ora sveglio Guido e Lillo per partire alla volta della Malpensa, ancora una volta accompagnatori di sogni per ora materializzati come orrendi e pesanti sacconi.
Carte e batterie, corde e medicine che iniziano a parlare. Le spedizioni nascono così. Sono un’insieme di dettagli che portano a disegnare qualcosa che non c’è. Sotto la foresta come nella vita.
A presto
Matteo