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Samar 2011: arrivo in Filippine

English summary

Manila, stanza 225 del Malate Pensionne, giovedì ore 10:30 (4:30 in Italia).

Eccomi qua, seduto nel rombo gelido del condizionatore a cercare tasti troppo piccoli per il mio nervosismo. A fianco russa Gigi in versione Gesù Cristo sopravissuto come me al karaoke di stanotte, ultimo atto della giornataccia di ieri.
E’ anche la prima sosta in tre giorni e ne approfitto per raccontarvi il viaggio: beh, lunedì sera avreste dovuto essere a Malpensa, non tanto per salutarci come primi otto partenti ma per vedere cosa si è portato appresso il nostro voluminoso Gatto (Alessandro). Due agghiaccianti sacconi da 32 kg (più del doppio consentito) e due borsoni di telecamere e custodie come bagaglio a mano. Quest’ultimo goffamente mimetizzato da una giacca militare tanto lurida da offendere un clochard, era trascinato a mo’ di mocio su un pesante carrello (10kg!) appena verniciato di nero opaco (ovviamente per non dare nell’occhio ma colpendo  l’olfatto…) .
Al ceck-in, va beh, solite sceneggiate alla Merola. Ma il come abbia fatto a passare i vari controlli successivi con quel capanno da caccia su ruote, meriterebbe certo uno dei suoi appassionanti documentari…

Il volo è stato sopportabilissimo (tranne per il filippino che sorrideva sconcertato quando ha scoperto di essere a fianco del Gatto) e lo scalo a Dubai, tra grattacieli e contrasti, ha offerto l’occasione di conoscere Gabriel. Cuoco di Singapore ma ancor prima personaggio da 8 lingue e famiglia da ex moglie italiana. Ottima la sua bottiglia di vino francese!
All’aeroporto di Manila a fatica siamo riusciti a convincere Rok che senza visto se fosse restato imboscato nei bagni aspettando la mezzanotte, avrebbe sì accorciato di un giorno la permanenza a Manila ma avrebbe perso i bagagli, il taxi e l’albergo…
Arrivati qua al Malate a mezzanotte non potevamo certo infrangere la tradizione della solita intima cenetta a bordo strada shekerati dal traffico tra miasmi di fogna e irresistibile fuliggine di calamari grigliati. Una cerimonia degna delle prime trenta birre San Miguel…

Ieri vi dicevo giornatona infinita e difficile. Difficile perché ancora dalle sorti incerte.
Mentre Guido con Davide, Alex, Marc, Rok e Mariia hanno raggiunto Tacloban in aereo quindi Calbiga sotto una pioggia inaugurale, io e Gigi siamo rimasti a Manila a cercare il bandolo della matassa di uno sdoganamento molto più complicato di quanto già previsto.
La mattinata, iniziata troppo festosamente per l’arrivo di Osmund e Tweet, l’abbiamo persa con loro tra uffici fantozziani e traffico. Il resto della giornata tutto un susseguirsi di colpi di scena tra bonifici impossibili, burocrazia e mail fantasma.
Posso solo dirvi che  il buon Osmund ha perso 3 gg solo per capire come mai, oltre alle nostre 15 casse,  c’erano anche 15.000 dollari di fattura brasiliana evidentemente frutto di qualche rito vudu… Assurdo, ci siamo detti. Un allegato assurdo che poi si è smaterializzato!!! Con i tempi già stretti ci mancava solo questa rogna…
Il gruppo di Calbiga è sotto una pioggia incessante ma con un asso nella manica. Un bestione di Mama Cave che il nostro Joni pare abbia percorso per 5 km!
Ora aspettiamo che dal turbinio di sms e telefonate spunti qualcosa di buono.
Un’altra giornata accompagnati dallo scricchiolio di questo pavimento coloniale di tek lucidato a gasolio.  Meglio dell’afa polverosa di Adriatico Street.

Matteo Pota Rivadossi

In aereoporto

Bombole da imballare

Tre simpatiche canaglie

Arrivo in albergo

Osmund sfoglia una delle innumerevoli e-mail

la bella...

....e la bestia

con Tweet ordinando l'ossigeno

Il pusher di pop-corn

English summary

Thursday March 31st

The flight, after all the trouble Gatto “Cat” (Alessandro) had for boarding a baggage weighting more than twice what allowed ,has been more than bearable.
Yesterday has been a long and troubled hard day:
While Guido with Davide, Alex, Marc, Rok and Mariia flew to Tacloban and then went to Calbiga, I and Gigi are staying in Manila for working around the baggage customs clearing.
We hope to work this out.
The Calbiga team in under a continuous rain  but with an ace in their sleeve: a Mama Cave beast that seems our Joni has travelled for 5 km!


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