Mercoledì 24 Settembre è iniziato, con la consueta infarinatura (una pioggia di vera farina gialla!), il corso di speleologia di primo livello del nostro Gruppo Grotte Brescia “Corrado Allegretti”.
La Domenica successiva alla palestra di roccia “la Corna” a Nave tutti i 9 corsisti si son cimentati per tutta la giornata nella risalita e discesa sulle corde, imparando l’uso dell’attrezzatura.
Oltre a salire e scendere, hanno imparato a superare i frazionamenti, i deviatori, i traversi, le tirolesi e, a seguito di un piccolo scherzetto, hanno conosciuto anche la prima regola della Speleologia: “Mai farsi prendere dal panico!”. In effetti il manichino, lasciato precipitare dal bordo della falesia e vestito esattamente come l’istruttore che recitava la parte del pericoloso maldestro, ha fatto piangere più di una persona…
Domenica 5 Ottobre li abbiamo accompagnati tutti sino a “sala -230” all’Omber en banda al Bus del Zel per circa 10 ore di progressione.
Lo scorso weekend (11 e 12 ottobre) siamo andati a visitare il gioiellino di marmo tra il granito nella bella Val Daone in Trenino a quota 2000 m, ossia la mitica Grotta di Aladino.
Dopo un’ora e mezza di avvicinamento e 500 m di dislivello, più di un allievo era già provato dalla fatica; grande la partecipazione dei nostri “cani sciolti” (soprattutto ex corsisti) che, con la presenza di due ospiti speleo piemontesi (Paolo e Flavio, niente po’ po’ di meno che il coordinatore nazionale della Scuola di Speleologia della SSI), si è arrivati a quota 30 persone …e alle 12:30 tutti erano in grotta!
Tutti gli allievi sono arrivati in testa al pozzo “Babilonia” (- 280 m) e qualcuno si è spinto sino al fondo (- 350 m ). Dopo 12 ore di splendide concrezioni, marmi coloratissimi, freddo… I primi allievi hanno rivisto il cielo (con immensa gioia), oramai disgiunti dalla propria coscienza. Come veri e propri zombies, consapevoli che mai nella loro vita hanno fatto una così gran fatica, sono arrivati alla malga sfiniti ed esausti ma raggianti. Mentre di fronte al fuoco si cantava e si festeggiava sino all’alba, le loro anime, perse chissà in quale meandro o a qualche frazionamento, cercavano probabilmente la via del ritorno…
Avranno tempo solo una settimana per ricongiungersi ai loro corpi, affrontando l’ultima fatica del corso: la meravigliosa e “paurosa” Spluga della Preta.
Il morale è alto e tutti i corsisti sono entusiasti sia della goliardica compagnia, sia degli splendidi luoghi che il nostro corso permette loro di visitare. E in cuor nostro siamo certi che sabato prossimo rimarranno a bocca aperta già alla base del primo pozzo: il P.131 della speleologia mondiale.
Viky