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Follie in Omber

Forse perché mai nessuno ci aveva provato, qualche tempo fa,è nata l’idea folle di buttare meglio l’occhio laddove si perdono le acque in Omber, ossia alla “botola”( -350m – a valle di Sala Allegretti). Incredibilmente, bastano 2 punte (22 e 29 Giugno) per riuscire ad infilarsi nello stretto interstrato dove parte delle acque, in arrivo da Sala Allegretti, si inabissano. Si,perchè una parte delle acque probabilmente si perde tra l’unica cascata della forra a monte e la botola (la differenza di portata e’ evidente).

In entrambe le punte precede la squadra di rilievo, formata da Mauri, Don, Marco da MI e (in un’occasione), special guest, Daniela.
Grande e importante opera di ri-rilievo di tutto l’Omber… in vista del centenario del GGB, il nostro tanto amato e storico “bus”, lo vogliamo risistemare e metterlo in 3D. Nelle ultime 3 punte, i ragazzi rilevano dall’inizio del “Gran Canyon” all’inizio delle gallerie di Dune, seguendo , per il momento, la via principale. Per chi conosce quel tratto comprenderà a pieno il mio elogio: Complimenti!

Io, Max Pozzo (quello della idea folle) e Nicolò (Underland), prima di andare ad attaccare la botola lavoriamo ad un’altra follia, ossia uno scavo dal basso verso l’alto di una condottina all’inizio dei “Rami fossili”, poco oltre la confluenza. Passiamo tre ore a farci cadere addosso sassi e terra, dopodiché Nicolò riesce a salire. Dice che va, quindi mi tocca seguirlo. La condotta prosegue verso l’alto, dopo poco una strettoia cattiva mi costringe ad imprecare; sento Nico più avanti che dice di vedere segni di passaggio e lo raggiungo in un ambiente basso, molto fangoso ma largo e circolare. I segnali di “già visto” sono palesi e disegnati nel fango; non indago da dove si arrivi li perché c’è altro lavoro da fare e magari qualche memoria storica,al comodo in sede, me lo saprà dire. Tornando indietro, la condotta prosegue sino a sbucare sopra pochi metri alla sala in cui stavamo disgaggiando. Non c’è troppo da disarrampicare, quindi ci rinfiliamo nella strettoia cattiva che si innesta a metà appunto del cunicolo. Armi e bagagli e via 100m più in basso.
Arrivati a destinazione, riusciamo ad allargare di poco quello che già il sabato precedente avevamo iniziato. Max si ingegna per incanalare parte dell’acqua in un pezzo di tubo, del diametro di 4 cm, deviandola dall’infame passaggio. Tocca a me infilarmi… un metro e mezzo di fessura piegata di poco verso il basso, il bacino a malapena ci passa,col casco mi incastro… via il casco; riesco ad accucciarmi in un piccolo slargo che non mi permette di stare lontana dal rigagnolo e quindi pian piano mi inzuppo. Purtroppo l’acqua si infila sotto i miei piedi tra piccole fessure con lame taglienti e davanti a me, 2 metri o poco più, il soffitto sembra fondersi col pavimento. Nooooooo, delusioneeeee! Bagnata per bagnata, cerco di fare una breve ripresa per documentare il postaccio. Per ora non ha dato, ma prima di tornare lemmi lemmi verso l’uscita, guardiamo ancora con sospetto quella dannata botola che si ingoia il collettore.

Vicky

il maestoso P50

la ripida Galleria del X Campo

verso il collettore di Sala Allegretti

traverso sopra il collettore

mi infilo nella stretta e umida botola


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