C’era una volta una ragazza assolutamente non avvezza allo sport e men che meno a quelli avventurosi o, reputati essere in qualche modo pericolosi, diciamo più pericolosi dello yoga indoor.
La tipa in questione, durante il proprio percorso di studi universitari, conobbe due coetanei che, per un anno intero, le narrarono di avventure sotterranee (con tanto di foto sensazionali a corredo), incuriosendola e sfidandola a superare i propri limiti.
Alla fine la ragazza accettò di entrare in grotta con loro e dimostrare a tutti quelli che avevano scommesso sulla sua disfatta che poteva superare i suoi limiti fisici, mentali e di dresscode (spoiler: parecchie birre furono offerte nella settimana seguente…).
Come avrete capito quella ragazza sono io che sto scrivendo: Martina
Quale miglior narrazione dell’esperienza se non dialogo con amico scettico, il giorno dopo:
-Allora, come è andata ieri nei buchi, ti sei divertita?
-Una bomba: bellissimo!!!!! Non crederai mai a tutto quello che ho fatto; è stato davvero bellissimo, ho imparato un sacco di cose e mi sono infangata tantissimo!!!!
Vuoi venire anche tu la prossima volta?
- No guarda mi viene la claustrofobia solo a pensarci, è come stare in una bara, non voglio entrarci prima del tempo… ahahahah
-No guarda che ti sbagli, la grotta non è un ambiente claustrofobico, tira aria, anzi, a volte tira proprio il vento, giuro!
-Boh, non ti credo tanto, e comunque di infilarmi in cunicoli e poi rimanere incastrato non ne ho proprio voglia…
-Ma che dici?! Ci sono degli spazi un po angusti dove infilarsi ma, prima di tutto, nessuno ti costringe, e poi non sei mica li da solo!!! C’è uno squadrone di accompagnatori piu’ che esperti che si assicura che tu non faccia cazzate!…Comunque sono in numero suffciente per spingerti o tirarti, nel caso tanto improbabile quanto ridicolo che tu rimanga incastrato! (adesso sono io che rido, immaginandomi la scena del mio amico cicciottello, bloccato in cunicolo a causa della sua profonda amicizia con porchetta e divano…).
-Non mi convinci, poi io non ho mai fatto arrampicata.
-Se è per questo nemmeno io (all’epoca era così, ora, stimolata anche da questa esperienza, ho iniziato a fare arrampicata indoor).
Prima di entrare uno di loro (il Don), ci ha spiegato perfettamente tutto quanto necessario per calarci in assoluta sicurezza, cosa fare e non fare… quasi a prova di stupido, fortunatamente.
-Ma dentro com’era? Sono solo cunicoli o magari ti puoi anche alzare di tanto in tanto: se no poi ti immagini il mal di schiena? (nuova risata… io non riderei tanto, se fossi messa cosi’ a 25 anni…)
-Ti dico solo che sono entrata in un tombino in mezzo ad un bosco, l’entrata di un cunicolo di qualche metro, un po stretto ma fattibile, e poi si è aperto un baratro di 15 metri dove mi sembrava quasi di non vedere il fondo, a meno delle lucine degli speleo che erano già giu!!
-Io non mi sarei mai staccato dalla parete, ma ti pare?! E se sbagliavo qualche cosa? E se si rompeva la corda? Ci tengo alla vita, non sono mica matto come te!
-Beh, ma pensi che io non abbia combattuto abbastanza contro il mio istinto di sopravvivenza?!
Sono scesa a fianco del mio amico, gia’ pratico delle manovre, sul quale mi sono sentita in dovere di riversare addosso tutta la mia paura del vuoto (della serie “m’hai voluto e mo t’arrangi!”).
Dopo una decina di minuti di sceneggiata ho capito che tanto mi toccava farlo, per cui, alla fine, mi sono lasciata andare!
In realta’ ho scoperto che dondolarsi nel vuoto appesi all’imbrago e’ una sensazione davvero bella …da rifare assolutamente! A questo punto è iniziata a salire l’adrenalina, e la paura svanita.
-E se si fosse rotta la corda?
-Credi che una paranoica come me non l’abbia chiesto agli accompagnatori?!?!? Quelle corde tengano almeno 50 volte il mio peso, direi che c’è un margine di sicurezza decisamente accettabile, non credi?!
- Mmmmm…… e poi come è andata? Cosa avete fatto?
-Ci sono state discese, una ferrata, salite, scivoloni, incastramenti vari (questi ultimi per colpa della coppia che mi ha portato in grotta, che chiameremo casualmente Marco e Valeria, che mi ha costretto ad infilarmi in piccoli pertugi laterali).
E poi ancora il momento conviviale del pranzo insieme, numerosi momenti per apprendere nozioni nuove di geologia e altrettanti per fare ridicole figure da inesperta totale, tutto molto bello!
-Continuo ad essere scettico… e poi, una germofobica come, come ha gestito il fango e il resto?
Ho deciso che il mio approccio alla giornata sarebbe stato alla “sticazzi maniera”, tanto non potevo portarmi otto litri di amuchina e neanche la tuta da meccanico di Gucci; mi sono adattata e ho scoperto che un’altra delle esperienze che devo/voglio rifare (dopo appendersi nel vuoto) è… rotolare e strisciare nel fango!!!!! È bellissimo e anche liberatorio!!!!!! (e poi fa bene alla pelle, ed è gratis)
- Ma dai guardati oggi, non riesci nemmeno più a muoverti, ho dovuto aiutarti anche a fare le scale!!
-Si, sono stanca, a pezzi, con innumerevoli lividi (perche ragazzi, ho scoperto che le rocce sono davvero dure!), però sono dannatamente CONTENTAAAA! Sono fiera di quello che ho fatto , e so gia’ che partecipero’ anche alla prossima gita.
E poi, bisogna pur smaltirla la porchetta!!!!!!! E se si può fare nel modo più divertente possibile, bè, sarò la prima della fila!
…
Questa è stata la mia prima esperienza di grotta nell’ormai remoto gennaio; ora sto scrivendo dopo essere stata qualche giorno fa con i ragazzi del GGB in un altra grotta (Il Buso della Rana); di nuovo dolorante, di nuovo con difficolta’ a salire le scale ma, di nuovo, davvero CONTENTA!!!
Al 95%, a ottobre, sarei intenzionata ad iscrivermi al loro corso speleo di primo livello, perché, ragazzi, anche la compagnia fa tanto, e con loro ho passato davvero pochi momenti senza ridere!
Riservo quel 5% mancante alla proposta di unire al corso speleo anche un corso intensivo di dialetto bresciano tenuto dal Mauri: se così fosse mi troverete fuori dalla sede domani mattina ad iscrivermi al corso!!!!
A presto, ci vediamo al buio!
Martina