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Zeze, Albania: scusate il ritardo

Scusate il ritardo… ma si stavano aspettando dati ufficiali (l’assemblaggio delle misure dei nostri rilievi con quelli del gruppo degli Sloveni ha richiesto quasi 2 mesi d’attesa…) . Alla fine il risultato sperato è arrivato: la grotta più lunga d’Albania, con i suoi 5304 m di sviluppo planimetrico e 5834 m di sviluppo spaziale, si chiama Shpella Zeze !
Ma veniamo ai fatti: il giorno sabato 19 Agosto parto assieme a Riki Corazzi, Marco Armocida e Umbertino Micolich (C.G.E.B.) e, dopo 15 ore di viaggio no stop lungo Slovenia, Croazia, Serbia, Kosovo e Albania , arriviamo a destinazione : siamo nel Nord del paese, nella regione del Nikaj-Menturi nel parco nazionale “Lugina e Valbones”.
A Lek Bibaj ci troviamo con altri 4 speleo sloveni ormai amici da anni: Marjan ( DZRJ “Luka “Cec” Postonja), Robert ( JD “Danilo Remskar), Vasco (JD Dimnice Koper) e Mitja ( JD Borovnica) e da lì partiamo per il consueto viaggio (1 ora di camion e poco più di 4 ore a piedi), per arrivare nei pressi della grotta nell’ex abitato di Querec Mulaj , dove montiamo il campo.
A causa di un malinteso due sloveni, dopo il viaggio sul camion, tornano a piedi a Lek Bibaj per recuperare la benzina per il generatore: arriveranno al campo il giorno dopo.
La situazione , rispetto a 2 anni fa, è cambiata: il sentiero che porta a Querec è segnalato da segnavia bianco-rossi, e non solo: all’interno della grotta è disteso, lungo tutto il ramo fossile, un filo di plastica bianco (peraltro subito rimosso)!
Dove di solito posizionavamo le tende è presente un local che vigila su un piccolo banchetto con bicchierini, bollitore x il caffè e rakì; a fianco del tavolino un tubo di plastica tirato dalla sorgente e spruzzante acqua per tenere in fresco, nel catino di legno sottostante, una serie di birre, bibite e altre bevande; inchiodato al faggio una tavola di legno con listino prezzi in Euro!!! (si può bere persino un B-52 o un moijto!!! ).
Questo personaggio (subito ribattezzato “il barista”) afferma di essere il padrone delle terre sulle quali noi mettiamo le tende e pretende di far affari con noi… dobbiamo prendere un giorno di pausa dall’attività speleologica per mantenere buoni i rapporti con i locali, spiegando loro i nostri progetti, le nostri ricerche, gli studi, le carte ecc..
Martedì entriamo in grotta tutti assieme; gli sloveni vogliono sistemare il campo avanzato per 4 persone nelle zone più remote della grotta, mentre noi vogliamo proseguire l’esplorazione di un ramo (sempre nelle zone remote) lasciato in sospeso 3 anni prima: così aiutiamo gli sloveni nel trasporto dei loro pesanti fardelli sino ad oltre il bypass del fatidico passaggio “Happy birthday”.
Qui ci si divide gli sloveni hanno ancora 1 ora e mezza di progressione, mentre noi 1 minuto…. Finalmente!…aspettavo questo momento da tre anni… una piccola arrampicata ci separa dall’ignoto….
Notiamo che i rumori e le voci degli sloveni rimbombano nella galleria senza mai cessare del tutto . Riki arrampica 3 metri, e poi mi gela: qui è già arrivato qualcuno! Vedo delle martellate contro la parete… .
Non provo neanche ad illudermi con una qualche strana ipotesi sui quei segni…resto in silenzio e aspetto di salire anch’io per verificare.
Una volta sopra, mi infilo in un meandro e, poco piu’ avanti, alzando la testa vedo un moschettone penzolare a 3 m di altezza!
Risalgo una condotta e le voci degli sloveni sono molto piu’ vicine. Le seguo e, poco oltre, vedo la luce del casco di Mitja. Sbuco fuori; lui mi fa segno di far silenzio… arriva Vasco e, quando lo saluto, mi guarda incredulo: ma come fai ad essere qui??!!
Sopraggiunto anche Marjan mi spiega che probabilmente era stato proprio lui ad arrivare fino là, ma poi era tornato indietro proprio sul saltino…. Niente nuova esplorazione, ma, per lo meno, abbiamo trovato un altro bypass che accorcia di mezz’ora la progressione.
Noi rileviamo e usciamo, mentre gli sloveni sistemano il campo ed esplorano diverse diramazioni che partono proprio da lì: usciranno il giorno dopo.
Con una seconda punta proseguiranno con le esplorazioni di meandri e rami più caotici ma dalle dimensioni finalmente più grandi. Noi rileviamo un ramo lasciato in sospeso nelle spedizioni precedenti e un ramo fossile nei pressi dell’ingresso: purtroppo, per questioni di tempo, non possiamo fare di più. Sabato dobbiamo tornare in paese per poi iniziare il rientro verso Trieste.

Grazie alla Commissione Grotte Eugenio Boegan, e grazie al gruppo degli sloveni per aver ottenuto questo bel risultato.

Vicky

Aneddoto :

Un fatto strano: due anni fa avevamo nascosto del materiale (corde,attacchi,cibo a lunga conservazione,tutto il necessario x costruire un campo interno, padelle ecc..) all’interno della grotta, a circa 100m dall’ingresso, su di una cengia a 15m di altezza in parete, lasciando un’unica placchetta in cima.
Ebbene, quest’anno rimango a bocca aperta nel vedere una corda di plastica blu penzolare proprio da quella placchetta… nooo com’è possibile??
Riki risale, ma il materiale fortunatamente è ancora tutto li’!
Continuiamo a ripensare a come sia potuto succedere che qualcuno si fosse arrampicato fin là….alla fine l’ipotesi piu’ probabile e’ che l’ignoto “esploratore” entrato in Zeze, invece di proseguire nel gallerione principale, ha notato la placchetta sulla parete e, incredibilmente, abbia ritenuto che quella fosse la via giusta…si è arrampicato, ma poi vedendo il materiale ma nessuna prosecuzione, sia ridisceso, lasciando in loco la “corda”.

viaggio di un ora in camion

scarico degli zaini dal camion...

... e carico sui cavalli

in viaggio con i cavalli

ponte di normale utilizzo

camping shop

l'impianto del barista

il listino prezzi

gestione locali

l'ingresso di Zeze

nello spogliatoio

sulla risalita

in cima alla risalita

in condotta

Trasporto materiali

Il nuovo ramo fossile

pisoliti fossili

sempre nel nuovo ramo

vaschette fossili


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