Una successione di massicce bastionate dolomitiche, (costituite per lo più da calcari di Esino) situata sul confine bresciano-bergamasco, divide la bassa-media Vallecamonica dalla Valle di Scalve. La catena termina a NE col gruppo della Concarena dove, poco al di sotto della Cima della Bacchetta (m.2549), a circa 2400 metri di quota, si apre la più alta cavità naturale conosciuta del bresciano e la più profonda di queste montagne: lâ Abisso di cima Bacchetta (-110).
La parte SO della catena è costituita dal gruppo del Pizzo Camino- Corni di S. Fermo (m. 2491; m. 2329).
Risalendo lungo il percorso che dallâabitato di Schilpario conduce, attraverso il passo di Corna Busa, alla sommità del Pizzo Camino, a circa 2000 metri di quota, si sfiora la Grotta dei Fopponi.
Essa è costituita da due brevi ed interessanti diramazioni, una inferiore, di origine freatica ed una superiore che conduce ad un secondo ingresso posto poco più in alto rispetto al principale.
La grotta era già stata vista dal GGB negli anni ottanta, in pieno inverno, ma, nonostante i buoni propositi, nessuno del gruppo vi è più tornato. Recentemente, durante una semplice escursione alla vetta della montagna, alcuni âgiovaniâ? soci del nostro sodalizio hanno riscoperto la cavità e deciso di rivisitarla.
Domenica 9 luglio scorso, un manipolo di speleo ha setacciato la cavità e risalito una piccola finestra, collocata a pochi metri da terra nella parte terminale del ramo inferiore. Essa faceva ben sperare ma purtroppo chiude quasi subito.
Eâ stata vista anche una seconda modestissima cavità senza nome posta a circa cinquanta metri di distanza.
Diversi sono stati i tentativi effettuai dagli speleologi a più riprese di penetrare queste montagne ma a fronte di sforzi notevoli (soprattutto nelle marce di avvicinamento) i risultati sono risultati assai modesti.
Gianni Garbelli
La seconda grotta
Stalagmiti di ghiaccio
La prima sala
Arrampicata verso la probabile prosecuzione