Il 6 Gennaio la speleo-colonna mobile del GGB parte da Brescia Centro alla volta di Trieste.
Prima Tappa sul carso, a Campo Sacro, dove prendiamo alloggio tutti e 13 in una fresca camerata stile naja. A Trebiciano ci aspettano gli amici speleo della Società Adriatica per la consegna delle chiavi dell’omonimo Abisso.
L’ingresso si trova alla base di una dolina, all’interno di una casetta ora costruita in cemento armato, dopo che la precedente baracca era stata anni fa sventrata dal flusso d’aria proveniente dall’abisso in piena! (ma….. in grotta c’e’ aria?)
Dall’ingresso, sito a 341 mt di quota, scendiamo rapidamente utilizzando le scalette fisse fino a -270. In meno di un ora siamo tutti nella grande “Caverna A.F. Lindner “ ; percorriamo la lunga discesa sabbiosa sino a toccare le quiete acque di uno dei più misteriosi fenomeni carsici : il Timavo ( 12m s.l.m.).
Siamo fortunati: riusciamo anche a vedere il mitico proteo sguazzare tranquillo vicino a riva.
Dopo il rituale bagno del presidente, risaliamo in tempo per scendere nuovamente sottoterra: ci trasferiamo in Grotta Gigante, dove da anni gli speleo della Commissione Grotte Eugenio Boegan organizzano le “calate delle befane” in questa grotta turistica. Dall’ingresso arriviamo rapidamente sul ballatoio che si affaccia dall’alto sul grande vuoto. Vederlo tutto illuminato, con un brulicare di persone e perfino la banda sotto che suona, lascia tutti a bocca aperta. Scendiamo sul fondo a trovare gli amici della Commissione, giusto in tempo per bere le ultime mestolate di Gran Pampel.
In serata tutti assieme a cena oltreconfine: bresciani, triestini e sloveni.
L’indomani, assieme al caro amico Louis Torelli, si va nella splendida Grotta Impossibile.
Nome affibbiato a quella che ormai e’ delle piu’ estese grotte del Carso, dopo che le prospezioni geologiche effettuate prima della costruzione dell’adiacente tunnel autostradale avevano escluso la presenza di qualsiasi cavita’….
Estasiati percorriamo comodi meandri e gallerie che sbucano in grandi saloni, e ovunque illuminiamo e’ tutto un susseguirsi di meravigliose concrezioni… usciamo nel primo pomeriggio di un gelido gennaio triestino ancora esaltati da quello che abbiamo visto.
Il terzo giorno uno sparuto gruppo di reduci delle due intense giornate precedenti (ma soprattutto delle ancora piu’ intense serate alcoliche…) si reca a San Giovanni di Duino per vedere le risorgenze di quel fiume Timavo intravisto sul fondo dell’Abisso di Trebiciano due giorni prima.
Purtroppo, pero’, e’ gia’ ora di pensare al rientro… vogliamo ringraziare gli amici della Societa’ Adriatica e della Commissione E. Boegan per la gentilezza e disponibilita’ accordataci nel permetterci di visitare queste storiche grotte triestine.
Vicky