Il calcare dell’isola di Rolla, seppur a prima vista invitante, non ha dato risultati, intermini di grotte; per cui il giorno 25/06 decidiamo di lasciare la nostra postazione panoramica sull’Astafjorden.
Ovviamente l’isola è stata ribaltata come un calzino..
Durante le escursioni (quest’anno abbiamo anche 3 GPS completi di Trak map e carta litologica) si è potuta apprezzare la bellezza primitiva dell’isola, laghi pensili, vette di scuro granito quasi sempre nascoste dalle nuvole e calcare che sembrava promettere qualche segreto….
C’è stato anche qualche incontro interessante, tipo un’aquila, un branco di renne selvatiche, volpi, un gruppo di cetacei al largo del fiordo e, per finire, il paranoico possessore della rete wireless che ci ha permesso di spedirvi qualche foto…
L’ultimo giorno siamo partiti in quattro con la Toyota ibrida in avanscoperta per valutare qualche zona e raccogliere informazioni dagli abitanti.
Dunque abbandoniamo Rolla e ci spostiamo nell’entro terra di Bjerkvik, modesta cittadina al nord di Narvik.
Il giorno dello spostamento del campo il meteo non e’ favorevole e, un po’ frettolosamente ci insediamo in un terreno privato vicino al fiume Vassdalselva dopo aver percorso una strada chiusa da .sbarra lucchettata. Quando non piove più le gocce di pioggia vengono sostituite in egual numero dalle zanzare…
Attualmente “La Gabry” sembra la più bersagliata, il Bà è probabilmente immune. Le zanzare che pungono il “Pis”, invece, muoiono.
Torniamo alle esplorazioni. Due giorni divisi a squadre per dare un’occhiata alle zone più interessanti ci rivelano un carsismo assolutamente giovane.
Tra gli innumerevoli torrenti che solcano i pendii, ogni tanto ce n’è qualcuno che scompare e qualcuno che ricompare dal nulla, ergo inghiottitoi e risorgenze tra le quali spicca un antro dalle generose dimensioni che si “ ciuccia” tutta l’acqua in uscita da un laghetto ghiacciato a tre ore di cammino dal campo .
Apriamo qualche cantiere esplorativo, finalmente!
Ieri sera abbiamo conosciuto il proprietario del terreno occupato per il campo che, al posto di cacciarci, si è interessato molto a noi; ora ci porta la spesa nella pala meccanica fino alle tende e, inoltre, ci ha indicato un “buco” visto 40 anni prima… Per la cronaca, “GROTTA” in norvegese e’ “ GROTTE”…
Oggi, 28/06/11 siamo andati ad esplorare quel buco…WOW! Risorgenza in parete! Inizia l’esplorazione di un meandro piuttosto ostile visto che, alla base, scorre un metro cubo al secondo d’acqua impetuosa.. scivolare nel meandro significherebbe intraprendere un toboga con sifone finale tutt’altro che simpatico…
Sulla stessa parete, pochi metri più in là, si apre un altro ingresso, diciamo un “troppo pieno” della risorgenza, che risulta essere percorribile nella parte iniziale per poi diventare molto acquatico.
Fuori le mute e…continua l’esplorazione!
Questa sera ci hanno raggiunti Spara e Juri ed hanno portato con sé un po’ di cibo casereccio e quattro gambe fresche fresche!
Cena attorno al fuoco e progetti per l’indomani, canzoni e montaggio di un ulteriore tenda.
Tra le sfortune va citata la rottura della punta del trapano.
Tra le sfortune va citata la ferramenta che chiudeva troppo presto.
Tra le fortune va citato un operaio conosciuto per strada a Narvik che ci ha regalato la punta del trapano (HILTI!) e ci ha spiegato dove, andando a pesca in montagna, ha visto un torrente sparire in una grotta!
Complice la notte, che non c’è, i bioritmi sono sempre più sballati…siamo arrivati al punto di svegliarci a mezzogiorno, rientrare dalle punte all’una di notte, cenare alle due ed andare a letto alle quattro.
Se le zanzare non ci dissanguano prima, vi aggiorneremo al più presto.
P.s.: l’egemonia maschile vacilla. La presenza massiccia di femmine sta scadendo in fenomeni di matriarcalità sempre più difficile da contenere. L’arrivo dei nuovi maschi erranti non può che giovare al branco.