Teresa, ricorda bene questo giorno. Imprimi nella mente la gioia che traspare dai tuoi occhi e tieni questo ricordo felice vicino a te, perché ti farà sempre volare anche nel futuro.
Si è realizzato quel sogno per pochi speleologi, quel sogno di esplorare una grotta: entrare da un ingresso, esplorarla e trovare il punto dove il fiume si inabissa nella grotta. Poi, cosa succede? Si esplorano altre grotte, confronti i disegni dei rilievi e c’è quella sensazione viscerale di giunzione, perché guardando i disegni si inizia a dire che “ci devono essere dei passaggi fuori dai sifoni” e così quando poi oggi vai in quest’altra grotta, all’urlo di Matjaz “questo è un posto di merda con tronchi grandi”, capisci che si sta parlando di quello stesso posto che aveva visto Matteo e appena lui scorge il lago pieno di tronchi urla “GIUNZIONE!!!!! CONNECTION!!!!” : due grotte sono una e già qui c’è da festeggiare, ma poi che altro c’è da festeggiare? Qual è la parte finale del sogno degli speleo? L’aver trovato la risorgenza!!! E così la prima grotta tropicale della mia vita mi regala quello che è uno dei sogni più inimmaginabili della mia vita: un labirinto di passaggi, connessioni, vicoli aperti e soprattutto quella via dell’acqua così rara in Europa e così ben più facile da realizzare ai tropici.
In questi giorni, per ogni grande regalo, mi ritrovo a chiedere ai miei compagni “Non sto sognando, vero?” “No, Terry è tutto vero!”.
Pura gioia.