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21-22 marzo: prima grotta nell’area di Basey – Western Samar.

Martedì 21 marzo 2023 – Mabini Barangay Hall ore 22.00

Una data da ricordare in tutti i sensi!!!

Partiamo dal villaggio di Mabini verso le 8.30, la nostra guida ci fa camminare per il villaggio e va a chiamare un altro signore e partiamo. Il Pota e Lillo si guardano e iniziano già a dire “Come solito finiremo a vedere dei buchetti piccoli e insulsi prima che ci portino ad una grotta grande”, però ieri i locals parlavano di una grotta dove loro vanno a pescare. Io continuo ad essere speranzosa, tanto per me è tutto una prima volta: in foresta, in una grotta tropicale e, sinceramente, già esser qui mi fa vivere una realtà incredibile che mai avrei potuto sognare. Per arrivare al primo ingresso ci tocca fare una bella camminata di 45 minuti, passando per posti bucolici che ti fanno stropicciare gli occhi tanto è surreale la bellezza del paesaggio. Vediamo, però, l’acqua scorrere in superficie e Matteo dice il suo fatidico “ahia..qui per me siam fregati”, arriviamo al primo ingresso e non è piccolo, anzi promette bene, entriamo in una bellissima galleria fossile e si sente un forte rumore: sarà acqua o pipistrelli? Pipistrelli che volano in cerchio e relativa puzza di guano, che grandi che sono, che spazi! Andiamo avanti e sbuchiamo su un altro ingresso dove un tronco immenso si sviluppa per tutto l’ingresso, un balcone sul vuoto della valle secca sottostante. Un albero immenso e solenne da rimanere tutti incantati da tanta bellezza. Torniamo indietro e scendiamo con una corda a mano e disarrampicando dopo una strettoia (incredibile ma vero!) raggiungiamo  quello che pare essere il greto del fiume, con tanti tronchi piegati. Lillo mi fa “osserva bene, questi son sicuramente tutti schiacciati quando c’è una piena”, ecco, io questo posto con l’acqua non lo vorrò mai vedere, sai che paura!! Proseguiamo per la foresta, ci sono pareti alte, che un tempo erano parte di una grotta, becchiamo un arco, si continua a camminare e bomba. Altro ingresso e la grandezza parla solo di immensità, si entra e decidiamo da che parte iniziare, è tutto così “too big” che io non ci capisco più niente. Camminiamo in questo tunnel gigante e arriviamo al fiume, ci tocca attraversalo. Pota va, Lillo pure, Matjaz, tocca a me: la nana del gruppo si chiede se finirà con l’acqua alla gola ma attraverso e via, continua tutto alla grande!!!! Arriviamo ad un punto e qui Matjaz con Lillo vanno avanti, c’è da nuotare mentre io e Pota iniziamo a preparare tutto il materiale per rilevare. E qui inizio a realizzare che la mia prima grotta tropicale non è una grottina qualunque, guardo i miei amici e loro mi dicono “hai visto che bestia???”, gli dico “Visto a portar la neofita? Porterò bene?” e il Pota mi fa “Se porti bene così, ti si deve portar sempre in spedizione!”, ho il cuore che esplode di felicità, l’adrenalina è a palla e ora si parte con il rilievo.. prima tratta 76.50 metri…. STI CAZZI!!! (Scusate la volgarità ma a Cariadeghe non rilevi facilmente misure di questo tipo). Continuiamo con il rilievo e andiamo a vedere l’altra parte che avevamo scartato, il Pota chiede “chi va a vedere?” Andiamo io e Matjaz, lui va subito verso il fiume, io mi metto a controllare in giro per veder cosa c’è e poi vado anch’io verso il fiume, ma qui la corrente spinge. Fa decisamente paura, soprattutto quando sai che ci devi andar dentro e non sai se tocchi, nonostante si sappia nuotare: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Controlliamo l’orologio e si torna indietro, dobbiamo finire di rilevare ed è tardi. Usciamo dalla grotta e torniamo verso la corda, ma troviamo gli omini fatti da Matjaz dopo che aveva esplorato il primo tratto di fiume. Sono senza parole: “Che giro fa questa grotta? E’ tutto collegato?” Ma non riusciamo a trovare la disarrampicata fatta dopo la corda, dopo un po’ di ricerca Matjaz ritrova il punto: è la stessa grotta, è tutto collegato, la grotta è su due livelli e noi siamo sempre più sbalorditi e se lo sono i “navigati”, pensate a me che è la mia prima volta in grotte di questo tipo. Non so se riesco a spiegare quello che ho visto e provato, è un misto tra il “sogno? O son desta?”, la commozione per la vastità, la bellezza, perché la mia prima grotta tropicale pare essere una bestia di quelle veramente grandi e ora capisco perché un po’ di amici mi avevano detto “guarda che queste robe tropicali danno assuefazione!”. Va che bel!!! Grotte tropicali toda la vita, che regalo che mi son fatta!! E’ tutto pura gioia.

Finiamo di rilevare anche la parte fossile, io sono un po’ cotta, mi è venuto uno di quei mal di testa che o dormi o non ti passa. Ammetto che negli ultimi giorni, a partire dal viaggio son sempre stata con l’adrenalina a palla e, forse anche per via del fuso orario, ho dormito 1-3 ore per notte, dalla voglia che avevo di essere in grotta. Dopo aver litigato con i gps per prendere i punti, si rientra verso il villaggio e quando arriviamo al genius loci dell’andata, Matteo chiede ai locali se è possibile avere del buko (cocco) e così, per la prima volta in vita mia, vedo una persona scalare a pieni nudi una pianta, selezionare il buko, tirare fuori il machete e far cadere a terra 4 cocchi, uno a testa. Il Pota dice subito “per prima la Terry, che è il suo battesimo” e io tra me e me penso: “alla faccia del battesimo, se si inizia così da qui al 14 aprile chissà quante cose succederanno!” e così mi ritrovo a bere un litro di latte di cocco buono fess (ma che fatica finirlo), mangiar cocco con il cucchiaio fatto dai locals e buona lì: mal di testa sparito, mezz’ora e si rientra al villaggio. Qui ci danno la cattiva notizia che dobbiamo stopparci a causa dei permessi (ma vaff!!!) però vince la felicità. Matteo si mette subito a sistemare il rilievo e, quando è pronto, mi detta le coordinate e io le inserisco su visual topo con la supervisione di Lillo e, se già prima ci eravamo accorti di avere tra le mani qualcosa di grosso, ora siamo su di giri: si inizia a brindare, si chiama Guido per aggiornarlo e gli si illuminano gli occhi, io dopo cena, pensando all’orario italiano chiamo Claudio perché si merita di sentire tutto a voce (visto i mille consigli dati) e anche lui esplode di gioia con un bel “brai gnari!!!!!”.

Son solo all’inizio di questa esperienza e a me viene da ripetere perennemente: “ma l’anno prossimo si torna, vero?”

Teresa

* * *

Mercoledì 22 marzo Mabini Barangay Hall ore 10.45

Stop forzato oggi causa un ritardo sui permessi che ha costretto Guido e Joni a ritornare a Catbalogan per accelerare i tempi.

Non è poi così male dai, ne approfittiamo per mettere apposto le idee, rilievo e materiali dopo l’ubriacatura di emozioni da esplorazione fatta ieri!

Devo essere sincero, ieri alla partenza dal villaggio con la nostra guida che, dopo alcuni minuti si ferma in una casa di un amico a chiedere info, il quale poi si unisce a noi dopo aver discusso, ho pensato: ecco la solita “ravanata” massacrante vista più volte ed invece abbiamo fatto il botto come si suol dire!

Rimandando il lettore per la parte più emozionale al racconto fatto da Teresa sopra, mentre io cercherò di stare più sul tecnico non potendo però non dire che trovarmi ieri a nuotare in un nero fiume in una grotta di queste dimensioni dopo così tanto tempo e a soli pochi giorni dalla fuga dalla quotidiana e frenetica routine occidentale è stato allo stesso tempo inquietante ed emozionante!

La nostra esplorazione è iniziata da una galleria fossile che sbuca in parete sopra a quello che sembra il paleo corso del fiume sotterraneo che abbiamo poi trovato. Ritornando indietro dal finestrone troviamo un approfondimento che da un lato va sull’attivo e dall’altro esce sul vecchio corso esterno che decidiamo di percorrere a monte in direzione di un grande arco naturale che si vede in mezzo alla vegetazione. L’alveo ora secco, è tutto pieno di vegetazione piegata con forza dalle piene immagino frequenti nella stagione piovosa. Arriviamo al grande ponte-arco che è il relitto di quella che doveva essere una galleria dalle dimensioni notevoli. Ancora un po’ a monte e troviamo l’ingresso che ci porterà al fiume sotterraneo: ambiente intricato con parecchi anelli, concrezioni giganti, colonne e segni di piene importanti con tronchi incastrati a dieci metri da terra.

A valle percorriamo circa 120-150 metri di fiume a nuoto che continua sempre con sezione di 15×10 mt. Al ritorno troviamo una diramazione in riva sx che esce in corrispondenza dell’approfondimento che ci ha fatto scendere dal fossile.

A monte, in ambienti ancora più grandi percorriamo la grotta fino ad un salone illuminato da un camino aperto: uno dei posti più belli mai visti! A monte ancora in acqua tra cammino e nuoto in una corrente importante ci fermiamo ad un certo punto e continua.

Risultato della giornata un chilometro e duecento metri rilevato con 18 ingressi e continua sia a monte che a valle.

La cosa che fa specie è che la quota in cui si aprono queste grotte è  50-60 mt sul livello del mare e sopra alle gallerie che abbiamo percorso ci sono solo alcune decine di metri di spessore di calcare.

Lillo

Finalmente si lascia il villaggio

Finalmente si lascia il villaggio

La bellezza di questo luogo bucolico con il carabau che prende il fresco

La bellezza di questo luogo bucolico con il carabau che prende il fresco

Il "piccolo" ingresso alla grotta e al suo ramo fossile

Il "piccolo" ingresso alla grotta e al suo ramo fossile

L'immenso e solenne tronco

L'immenso e solenne tronco

The big bridge

The big bridge

Uno dei numerosi ingressi di Bugasan Cave Stystem

Uno dei numerosi ingressi di Bugasan Cave Stystem

Il tunnel e la sua grandezza

Il tunnel e la sua grandezza

L'inizio del tratto allagato e l'inizio del rilievo

L'inizio del tratto allagato e l'inizio del rilievo

The "game of thrones", l'immagine non puo rendere la bellezza e la grandezza del luogo

The "game of thrones", l'immagine non puo rendere la bellezza e la grandezza del luogo

Il fiume e qualche tronco incastrato

Il fiume e qualche tronco incastrato

La risalita su corda

La risalita su corda

Il genius loci con le nostre guide in prima fila

Il genius loci con le nostre guide in prima fila

Terry e il suo primo cocco

Terry e il suo primo cocco

Il rilievo di Bugasan Cave System

Il rilievo di Bugasan Cave System

Guido Gangialf e il permesso ottenuto (...pagando ovviamente)

Guido Gangialf e il permesso ottenuto (...pagando ovviamente)


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