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ALBANIA 2013 LA GROTTA CONTINUA

Il 31 parto da Trieste in compagnia di Dario, Cevap e Mitja. Attraversiamo l’ex Yugoslavia: Croazia, Bosnia (con visita a Sarajevo); poi il Montenegro, dove incontriamo il resto della spedizione: Rok, Milan, Robert, Maks, Tanja e Dora.
Arrivati in Albania, percorriamo la solita strada infinita per arrivare al paesino di Lekbjbai dove ci aspettano Ndoc, il giovane Alfred e il traduttore Hernest.

L’indomani, dopo un’ora di sterrato sui mezzi locali, arriviamo all’appuntamento con i cavalli.
Io, con Mitja, Dario ed i 3 albanesi non usufruiamo del trasporto equino, ma ci incamminiamo, zaino in spalla, sul sentiero più in quota per esplorare un paio di grotte trovate da Ndoc e Alfred.

Dopo due ore di cammino, nei pressi di un canalone, risaliamo per circa 200m per arrivare, con ardite arrampicate, ad un ingresso mai esplorato. Entriamo in una grande galleria per circa 150m, per fermarci su di un piccolo salto da 10m. L’assenza dell’aria (e del trapano) ci convince a tornare indietro.
Per andare all’altra grotta, ci arrampichiamo per altri 200m nel bosco.
La grotta “Dea”, galleria di 70m, termina in concrezioni ed in frana ed e’ anch’essa senz’aria.
Incomincia a fare buio, e abbiamo ancora 2 ore di cammino per arrivare al campo.
Lì, quando arriviamo stremati, il sogno del cibo si materializza con la visione di una capra che gira sul fuoco!

Il giorno dopo i 4 speleo sloveni entrano in Zeze per uscirne 24 ore dopo con grandi novità!
Dopo l’arrampicata lasciata in sospeso l’anno scorso, altre gallerie portano finalmente su di un attivo che alimenta il grande collettore: 380m di rilievo e la scoperta di un posto dove piazzare un campo per 4 persone.
L’esplorazione dell’anno scorso aveva rivelato la sovrapposizione dei 2 rami terminali; compito mio è quello di trovare il punto di probabile giunzione.
Così, dopo un primo tentativo fallito (eseguito da due squadre con il proposito di sentirsi a vicenda), io e Dario rientriamo in grotta il giorno seguente, qualche ora più tardi del gruppo in esplorazione.
Oltrepassato l’”Happy Birthday” (40 minuti per 20metri…), scendiamo un piccolo pozzo mai visto. Oltre una galleria comoda e ventosissima che prosegue per 70 metri, per terminare su di un pozzo-camino di pochi metri. Ma quello non è il nostro obiettivo…torniamo sui nostri passi e noto un piccolo pozzetto dove si infila un po’ di aria.
Il salto retroverte in direzione giusta… un altro salto ci porta alla quota desiderata; poi 100metri in una bassa galleria con il vento in schiena: quando mi convinco di essere nel posto giusto, vedo una placchetta!
Alè! Fatta! Torniamo indietro e vicino all’Happy Birthday lascio un cartello con scritto New Way Axid
Durante il rilievo sentiamo dei rumori e dopo poco sbucano dapprima i complimenti di Rok e Milan per poi vedere i loro volti contenti, anche se, causa guasto del trapano, non hanno potuto avanzare molto…. però la grotta va’… BENE COSI’!!!

Mentre noi siamo in grotta Cevap e Mitja aprono il canyon che parte dall’abitato di Currai Epem: più di 2Km e 300 metri di dislivello.
Il giorno 10 iniziamo il rientro verso l’Italia, lasciando solo Dario in loco che si aggreghera’ ad un’altra spedizione in quota con altri3 triestini.

Il mio rientro non è molto tranquillo, sia per le strade in pessime condizioni dopo un forte temporale notturno, sia per la guida spericolata del mio autista che, oltre ai tantissimi sorpassi azzardati, dopo aver imboccato una strada in contromano, evita il frontale ritornando in carreggiata con il freno a mano…
La convivenza al campo è stata ottima. Devo elogiare anche le due cuoche Tana e Dora per le calde e buone zuppe che ci accoglievano all’uscita dalla grotta.

Vicky

Risalita lungo il canalone

Alla ricerca delle grotte in parete

l'impressionante ingresso di Zeze

Nel ramo degli Scisti

riuniti dopo aver trovato il bypass

a casa di un local


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