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Come è dura l’avventura!

Domenica 2 marzo, ore 5:51, appena il cellulare trova campo invio un sms a casa: “Sono fuori, mi fermo a dormire un’oretta in macchina”.
In realtà, nonostante fossi molto stanca, non mi sono fermata a dormire in macchina: sono corsa a casa, dove, alle 7:30 incontro sulla soglia mio padre assonnato che sta uscendo con il cane. “Te sei matta!” mi dice con il suo spiccato accento parmense.
Forse sì, ma solo per chi non è mai entrato in grotta.
Nelle ore successive infatti ho raccontato di come sabato 1° marzo, a cavalllo di mezzogiorno, siamo entrati in nove attraverso un cancelletto direttamente dentro la montagna, nella grotta Bueno Fonteno; di come si progredisce tra meandri, forre, pozzi, di quanto una grotta possa essere immensa.
E’ davvero impensabile immaginare quali sale mastodontiche (una si chiama proprio Mastodon) ci siano all’interno di ciò che noi consideriamo solida roccia: le montagne.
Come dice il Don “le montagne sono vuote… solo che non si vede!”.
Così, passando tra forre e corde, chi più veloce (gli altri), chi più lenta (io, ovviamente) raggiungiamo il campo base (-420m) e, da li’, il fondo, a circa -500, con il suo evocativo Sifone Smeraldo.
Abbondonata per un attimo dalla compagnia vigile e paziente del Don e di Mauri, che desideravano visitare un ramo “poco più in là” per loro, decisamente TROPPO più in là per me, mi sono sdraiata, luce del casco spenta, ad ascoltare la grotta e a chiederle di essere gentile con me, perché tra poco avrei cominciato la parte più dura dell’avventura: la risalita!
E dura è stata.
Credo ci sia voluta tutta la pazienza del mondo per Don e Mauri nelle tante ore successive per sopportare le mie lamentele: “sono stanca”; “non ce la faccio più”; “non ne esco più, resto qua”… Oltre a sopportarmi, aspettarmi, incitarmi e anche rifocillarmi: ero in evidente deficit energetico.
Grazie al loro supporto ho tirato fuori quel briciolo di forza residua e siamo usciti, dopo più di 17 ore di grotta.
Trascorsi i pochi minuti di cammino che ci separavano dalle macchine scopriamo con immensa gioia che Marta ed Alessandro, usciti 3 ore prima di noi, ci hanno aspettati in macchina, al freddo, per evitarci l’ulteriore camminata fino al paese di Fonteno, dove il Don aveva lasciato la sua auto.
Grazie infnite anche loro: hanno trasformato tre persone stanche in tre persone sempre stanche, ma felici!
Ora che sono a casa, riposata e rifocillata sto già pensando alla prossima avventura.
Di nuovo ? Fino al fondo? …

Elena Sbri

la grande galleria fossile dopo il campo base....

... si approfonfdisce nel meandro che porta al Sifone Smeraldo

ultimi metri di galleria prima del sifone

il Sifone Smeraldo

la splendida galleria di Salsa Rosa

Stanca, ma soddisfatta!


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